sabato 29 dicembre 2007

Panta Rei

"Una carovana si ferma e un'altra riparte. Ci sono persone che potrò incontrare ancora, altre che non rivedrò più. Persone che passano senza che io me ne accorga, persone che incrocio appena. Man mano che le saluto, ho la sensazione di diventare più pura. Devo vivere guardando il fiume che scorre".
Banana Yoshimoto

mercoledì 26 dicembre 2007

Life 2


"Photography is nothing. It's life that interests me"
H. Cartier-Bresson

sabato 22 dicembre 2007

Ci vuole una classifica


Siamo oramai giunti anche alla fine di questo anno e, come a molti piace, è tempo di bilanci, classifiche, liste, elenchi, sia per l'anno che ci lasceremo dietro sia per quello che verrà. Da parte mia ho sempre avuto non pochi problemi con le classifiche e con tutto ciò che esse comportano. Non mi è chiaro il principio per cui un tale cosa viene messa prima di un altra nel gradimento complessivo. Cioè, è ovvio che si segue il "principio del piacere" (cosa mi piace di più tra A e B), ma in base a quali criteri decido che qualcosa mi piace più di qualcos'altro? Per gli oggetti, il cibo, i film, la musica, etc, forse è un po' più semplice (ma solo forse, perché comunque tali cose si associano a delle emozioni istantanee, che fluttuano, che non sono mai identiche a se stesse). Ma per tutte le altre cose come si fa?? Come faccio a decidere se una persona è più importante di un'altra? Come si fa a scegliere se è più importante la pace nel mondo o riuscire ad arrivare a fine mese con ancora dei soldi in tasca? Conta di più la quantità o la qualità? E, nel caso in cui contasse la qualità, come la stabilisco? Mah. Un gran mistero, almeno per me. Ognuno di noi ha delle priorità, degli obiettivi che si prefigge di raggiungere,tipo: cose da fare prima dei 30 anni, paesi da visitare, libri da leggere, persone famose da conoscere (hehe). Ma poi? Che ce ne facciamo di ste' benedette classifiche?

il decimo fu liquidato
destino simile ebbe il nono
dimenticato
provò l'ottavo a farsi luce
fece rumore
ma fu lo spazio di un mattino
di poche ore
e pure il settimo contava poco
il sesto raccoglieva briciole
seguiva il gioco
ma per trovare chi davvero si è distinto
bisogna risalire almeno fino al quinto
il quarto bruciava d'odio
per la vergogna di restare fuori dal podio
il terzo merita rispetto
ed io lo stimo
ma salutatemi il secondo
perché conta solo il primo

martedì 11 dicembre 2007

Shadow of the day

I close both locks below the window
I close both blinds and turn away
Sometimes solutions aren't so simple
Sometimes goodbye's the only way

And the sun will set for you
The sun will set for you
And the shadow of the day
Will embrace the world in grey
And the sun will set for you

In cards and flowers on your window
Your friends all plead for you to stay
Sometimes beginnings aren't so simple
Sometimes good bye's the only way

And the sun will set for you
The sun will set for you
And the shadow of the day
Will embrace the world in grey
And the sun will set for you

And the shadow of the day
Will embrace the world in grey
And the sun will set for you

And the shadow of the day
Will embrace the world in grey
And the sun will set for you

lunedì 10 dicembre 2007

DOSALO!!

"Entri ottimista, esci felice"
Anni di ricerche inutili. Spiegazioni parziali e incomplete da parte di sprovveduti commessi.
Poi, nuovamente, un altro caso di serendipità.

Girellavo senza meta con un amico nel negozio dell'ottimismo e... Eccolo lì! Davanti ai miei occhi si materializza l'oggetto che cercavo ossessivamente da tempo immemore, da quando l'avevo scorto a casa dei nonni di una mia amica. L'aggeggio aveva stuzzicato immediatamente la mia curiosità, non tanto per la sua indubbia utilità, piuttosto per il design un po' retrò (che non è quello della foto)e per il senso di "home sweet home" che riusciva a darmi ogni volta che lo prendevo tra le mani.
Chi cerca trova, è risaputo. Ma solo quando smetti di cercare l'oggetto della tua ricerca si materializza davanti a te. Così, nuovamente felice per un attimo. E questo grazie ad un semplice dosatore per il caffè...

venerdì 7 dicembre 2007

Einstein


Ma sarà propro vero che "Se non eri Einstein, non eri niente"???!

lunedì 3 dicembre 2007

Manca Qualcosa

Sotto suggerimento di AndyBoy volevo fare una "giuntina" personale all'elenco escatologico... Tra le "Verità Eterne" infatti, ne manca una, di fondamentale importanza...
  • Manca Qualcosa (sempre!)

(l'esperienza docet...e chi vuole intendere, intenda)


domenica 2 dicembre 2007

Un elenco escatologico della biancheria: un elenco parziale delle 927(o erano 928?) Verità Eterne

Il titolo si racconterebbe già da solo. Ma adoro le spiegazioni superflue.
Leggevo (un attività nuova), e nell'epilogo, l' autore, con nota sarcastica, elencava le "verità eterne", nelle quali, prima o poi, ognuno di noi si imbatte. Credo di condividerne molte, anche se temo di non essere ancora in grado di accettarle a pieno. Riporto qui quelle a mio avviso più significative, quelle che scriverei sul muro davanti al letto, quelle che forse fanno più male, quelle che vorrei fossero parte di me.
  • E' tutto qui
  • Non ci sono significati reconditi
  • Non puoi arrivarci da qui, e inoltre non c'è alcun altro posto dove andare
  • Siamo tutti già moribondi, e saremo morti per molto tempo
  • Nulla dura per sempre
  • Non c'è alcun modo per ottenere tutto ciò che si vuole
  • Non puoi avere nulla a meno che non lasci la presa
  • Puoi conservare soltanto ciò che dai via
  • Non c'è alcuna ragione particolare per cui non hai ricevuto alcune cose
  • Il mondo non è necessariamente giusto. L'essere buoni speso non viene ricompensato e non c'è alcuna ricompensa per la sventura
  • Nondimeno hai la responsabilità di fare del tuo meglio
  • E' un universo casuale a cui non apportiamo significato
  • In realtà non controlli nulla
  • Non puoi costringere nessuno ad amarti
  • Nessuno è più forte o più debole di te
  • Tutti sono, a modo proprio, vulnerabili
  • Non ci sono grandi uomini
  • Se hai un'eroe, dagli un altro sguardo: in qualche modo hai diminuito te stesso
  • Tutti mentono, ingannano, fingono (si, anche tu, e certamente io)
  • Ogni parte di te ha il suo valore, se solo l'accetti
  • Il male può essere spostato ma mai cancellato, dal momento che tutte le soluzioni generano nuovi problemi
  • Tuttavia è necessario continuare a lottare verso una soluzione
  • L'infanzia è un incubo
  • Ma è così difficile essere un adulto indipendente, autosufficiente, consapevole di dover badare a se stesso poiché non c'è nessun altro a farlo
  • Ciascuno di noi è in definitiva solo
  • Le cose più importanti, ciascun uomo deve farle da
  • L'amore non basta, ma certamente aiuta
  • Abbiamo soltanto noi stessi, e la fratellanza che ci unisce gli uni agli altri. Forse non è molto, ma non c'è altro
  • Che strano che tanto spesso tutto sembri valer la pena
  • Tutte le decisioni importanti devono essere prese sulla base di dati insufficienti
  • Tuttavia siamo tutti responsabili di tutti i nostri atti
  • Nessuna scusa sarà accettata
  • Puoi fuggire, ma non puoi nasconderti
  • E' importantissimo trovarsi senza capri espiatori
  • Dobbiamo imparare la forza di vivere con la nostra impotenza
  • L'unica vittoria importante sta nell'arrendersi a se stessi
  • Tutte le battaglie vengono combattute all'interno del
  • Sei libero di fare qualunque cosa vuoi. Devi soltanto affrontarne le conseguenze
  • Cosa sai...con sicurezza...ad ogni modo?
  • Impara a perdonare te stesso, più e più e più e più volte....

martedì 27 novembre 2007

Sguardi

"Tutti abbiamo bisogno di qualcuno che ci guardi. A seconda del tipo di sguardo sotto il quale vogliamo vivere, potremmo essere suddivisi in quattro categorie. La prima categoria desidera lo sguardo di un numero infinito di occhi anonimi [...]. La seconda categoria è composta da quelli che per vivere hanno bisogno dello sguardo di molti occhi a loro conosciuti [...]. C'è poi la terza categoria, la categoria di quelli che hanno bisogno di essere davanti agli occhi della persona amata [...]. E c'è infine una quarta categoria, la più rara, quella di coloro che vivono sotto lo sguardo immaginario di persone assenti. Sono i sognatori".
E voi, voi a quale categoria appartenete?

lunedì 26 novembre 2007

Domande

Oggi ho letto:
"Le domande veramente serie sono solo quelle che possono essere formulate da un bambino. Sono domande per le quali non esiste risposta".

Infatti.
Quello che mi domando è: ma le domande devono essere necessariamente serie? E poi, la risposta è veramente così importante? E ancora, quando domandiamo, non sappiamo già la risposta che otterremo?
Spesso una domanda genera altre domande e queste, a loro volta, ancora domande. Domande alle quali non sappiamo rispondere, ma anche domande di cui sappiamo già la risposta. Non che siano domande retoriche, tutt'altro. Anche perché la risposta non è un semplice si o un semplice no. E' molto più complesso (adoro questa parola). E poi la risposta non può essere molteplice? Cioè, non ci può essere più di una risposta? Perchè forse alle domande della vita una risposta sola non c'è, per quanto ci affanniamo nella ricerca.
Forse...

mercoledì 21 novembre 2007

Life


"Life is a sequence of many small events,
rather than one big drama"

lunedì 5 novembre 2007

Good Riddance

Oggi è andata così...

Another turning point, a fork stuck in the road
Time grabs you by the wrist, directs you where to go
So make the best of this test, and don't ask why
It's not a question, but a lesson learned in time

It's something unpredictable, but in the end it's right.
I hope you had the time of your life.

So take the photographs, and still frames in your mind
Hang it on a shelf in good health and good time
Tattoos of memories and dead skin on trial
For what it's worth it was worth all the while

It's something unpredictable, but in the end it's right.
I hope you had the time of your life.

It's something unpredictable, but in the end it's right.
I hope you had the time of your life.

It's something unpredictable, but in the end it's right.
I hope you had the time of your life.

martedì 30 ottobre 2007

Quando il titolo non rende giustizia!

Da giorni, settimane, mesi, un coro di voci mi ripeteva "Guardalo!Guardalo!Guardalo!". Ma io, impassibile di fronte alle tentazioni, mi rifiutavo. Qualcosa mi diceva "Non farlo!". Bé, quel qualcosa sembrava essere il titolo. Oppure la mia tendenza ad aspettare che quel qualcosa (l'inchè) ti chiami...La chiamata questa volta è stata un po' incitata. Forse (ma dirlo adesso ha tutto un altro sapore) non era il momento, perché il mio umore è sceso ancora. Ma forse lo era, perché gli interrogativi che si sono fatti strada sono molti, vari, interessanti, predisposti ad aprire nuove domande. Ma a mettere anche qualche punto. Il tema del film è ovviamente l'Amore (la maggior parte dei film parla di questo sentimento, chiamandolo a volte con altri nomi). L'argomento, nello specifico, la separazione. Una separazione forzata, voluta intensamente, anelata e nell'aria da tempo, forse da prima che la storia iniziasse. Una separazione che non si aveva da fare, anche se tutto poteva far pensare il contrario. Una separazione, e un amore, che porta con se immensa afflizione. E quando soffriamo così intensamente e irrimediabilmente, come fare a cacciare via il dolore? L'unico rimedio senza controindicazioni è dimenticare. Rimuovere ogni ricordo associato a quel dolore. E' questo che fanno i due protagonisti della storia. Cancellano. Tabula rasa. Sperando che tutto ciò possa bastare, che il vento soffi nella giusta direzione e li allontani per sempre. Ma qualcosa non funziona come dovrebbe. O meglio, qualcuno. Uno dei due si rende conto che non vuole dimenticare, non può. Perché insieme ai ricordi tristi se ne andranno pure quelli felici. Perché cancellare significherebbe non aver mai vissuto. Ma allora, di cosa è sintomo quella malinconia che ti resta dentro anche quando hai rimosso? Cosa è che ti spinge a ripercorrere i tuoi passi nonostante tu non sappia di averli già percorsi? Sarà soltanto il caso che ci sorprende? O qualche forza oscura, il fato, il destino, il grande demone celeste, che trama alle nostre spalle? Non so. Mi sto domandando se l’inevitabile è veramente tale. E la risposta sembrerebbe essere un si sfocato. Perché quando vuoi che qualcosa accada o non accada, non ti impegni con tutte le tue forze? Non credi, alla fine, che quello che succede sia dovuto al tuo impegno? Mah…
In ogni caso, all'inizio credevo che il titolo del film, la traduzione, fosse totalmente sbagliata:"
Se mi lasci ti cancello"????? ma come? Che c'entra? Allibita. Poi, però, ci ripensi. E quel titolo non sembra essere totalmente e indiscutibilmente fuori luogo. Acquista un suo perchè. Tu gli dai un senso. E forse è proprio quel senso che ti fa credere di aver compreso.

mercoledì 24 ottobre 2007

Smells like teen spirit

Ovvero, come uscire indenni dall'adolescenza
Si, proprio come cantavano i Nirvana all'inizio degli anni novanta. Adolescenza come momento di grande caos, di lotte, di ribellioni, di conflitti, esterni ma soprattutto interni. Come momento di crescita, di confronto, di sperimentazione, di de-responsabilizzazione. Ma anche come momento di forti emozioni. E forse, proprio quelle emozioni lasciano una scia, un odore che si perde tra i ricordi, un profumo che ti inebria i sensi, che ti riporta ad un passato, non troppo lontano, di cui (per ovvie ragioni anagrafiche)non fai più parte. Ma quell'odore rimane, nonostante tutto. Come fare ad uscire indenni dalla totale anarchia cerebrale in cui ti ritrovi sulla soglia dei vent'anni? Le ferite si rimarginano, ma le cicatrici rimangono. Incise sulla pelle dell'anima. Non si esce illesi, non si può. Ma possiamo costruire su quella massa caotica e informe che sembra l'unica risorsa che possiedi.
Ma fino a quando puoi:

Load up on guns and
bring your friends
It's fun to lose
and to pretend

Post Scriptum: Teen Spirit é una marca di profumo per ragazzi molto venduto in America. Questa è la storia: un'amica di Kurt scrisse su un muro la frase: "Kurt smells like Teen Spirit". Kurt ne rimase colpito ed intitolò così la sua canzone. Chissà se poi ha mai scoperto a cosa si riferisse...

sabato 20 ottobre 2007

CLACSON

L'ultima frontiera del tuning è arrivata! Finalmente tutti (o quasi) possono disporre di una tra le più avanzate tecnologie in fatto di musica e...macchine. Lo stavamo aspettando, ed è arrivato! Cosa? Il Clacson con l'hit parade!!! Un clacson che, al posto del solito bee, spara l'ultima hit del momento.
Banale, forse, domandarsi dell'utilità di tale aggeggio.
A volte penso veramente che le persone possano essere categorizzate in chi fa questo e in chi non lo fa, chi fa quello e chi fa quell'altro. Suddividere il mondo, e la gente che lo abita, in buoni o cattivi, brutti o belli, intelligenti o stupidi, spesso sembra un'ottimo passatempo per chi cerca di "capire" come funzionano le cose. E allora mi dico: io, che non suono il clacson neppure quando una spaventosa auto color ruggine pallido mi taglia la strada da sinistra; che sussulto al suono del suddetto, che giunga da sinistra o da destra, da davanti o da dietro, come se sentissi l'avvicinarsi di un leone nella savana; io che non suono mai il clacson, come se farlo significasse inimicarsi tutti gli automobilisti del pianeta; io, in quale categoria di persone rientrerei? Sicuramente in quella di chi il clacson non lo suona. E, in quanto appartenente a tale categoria, che cavolo me ne faccio di un clacson che suona il gingle di natale o la numero uno di questa settimana?
La domanda non risulta poi così banale.

martedì 16 ottobre 2007

16 Ottobre 1854


Correva l'anno 1854....
Nasceva, in quel di Dublino, il Signor Oscar Wilde.

Il 30 Novembre 1900, si spengeva a Parigi.
Una vita intensa la sua. Anzi, forse solo Vita.
Pensieri e parole scivolavano fuori dalla sua bocca, e dalla sua penna. Soprattutto, dal suo modo di essere, dal suo modo di apparire, che altro non era che lui stesso.
Elegante, individualista, ironico, solitario, ribelle, malinconico, indifferente ai traffici del mondo. Niente conta per lui più della libertà, della nobiltà d'animo e della possibilità di esprimersi con le proprie opere.
Se stesso fino alla fine.
In punto di morte:"O se ne va quella carta da parati o me ne vado io".

domenica 14 ottobre 2007

"Scegli"

"Choose life; choose a job; choose a career; choose a family; choose a fucking big television, choose washing machines, cars, compact disk players and electrical tin openers; Choose good health, low cholesterol and dental insurance; choose fixed-interest mortgage repayments; choose a starter home; choose your friends; choose DIY and wondering who the fuck u are on sunday morning; choose sitting on the coach watching mind numbing, spirit-crushing game shows, stuffing junk food into your mouth; choose rotting away at the end of it all, pishing your last in amiserable home nothing more than an embarassement to the selfish, fucked-up brats you spawned to replace yourself; choose your future; choose life. But why would i want to do a thing like that? I chose not to choose life: I chose something else. And the reasons? There are no reasons. Who needs reasons when you've got heroin?"

giovedì 11 ottobre 2007

"Einmal ist Keinmal"

"Non si può mai sapere che cosa si deve volere perché si vive una vita soltanto e non si può né confrontarla con le proprie vite precedenti, né correggerla nelle vite future. [...]. Non esiste alcun modo di stabilire quale decisione sia la migliore, perché non esiste alcun termine di paragone. L'uomo vive ogni cosa subito, per la prima volta, senza preparazioni. Come un attore che entra in scena senza avere mai provato. Ma che valore può avere la vita se la prima prova è già la vita stessa? Per questo la vita somiglia sempre ad uno schizzo. Ma nemmeno "schizzo" è la parola giusta, perché uno schizzo è sempre un abbozzo di qualcosa, la preparazione di un quadro, mentre lo schizzo che è la nostra vita è uno schizzo di nulla, un abbozzo senza quadro".

lunedì 8 ottobre 2007

Running with scissor

Correndo con le forbici in mano
Quest'estate ricordo di aver letto un trafiletto, forse una mini-intervista, ad un giovane scrittore di cui ho scordato subito il nome. Ma non ho scordato, stranamente, la triste atmosfera che le parole lette mi avevano inviato. Così, mentre l'altra sera girellavo in una videoteca mi sono imbattuta in un film che mi ha ricordato qualcosa. Non so, il titolo, la posizione di esposizione (la penultima mensola del penultimo scaffale della parete), i colori della copertina...Qualcosa mi è scattato in testa, un insight, e mi sono ricordata. Mi sono ricordata del trafiletto letto, del nome dello scrittore, degli scandali associati, e del film tratto dal suo romanzo. In un impulso incontrollabile di stupore misto a gioia ho afferrato la custodia e mi sono diretta alla cassa a ritirare il film, come se fosse un premio tanto atteso e meritato. Quindi, corsa a casa, messa in tenuta da film sul divano e pronta alla visione.
Quello che ho visto è andato oltre ogni mia aspettativa. Non so come la critica o il pubblico hanno accolto il film, cosa di preciso hanno detto i parenti dello scrittore (è una storia autobiografica) o del regista, non so se qualcuno di voi l'ha visto e le impressioni che ne ha avuto. Ma so quale è stato l'effetto del film su di me. Non credo che definire il film piacevole possa essere necessario e sufficiente. Non so neppure se vi consiglierei di vederlo. Il punto, è che, ancora per l'ennesima volta, mi sono lasciata trascinare dall'istinto, da un ricordo opaco, dal flusso della corrente, e non sono rimasta delusa.
Post Scriptum: Se, nonostante tutto, qualcuno fosse interessato alla visone o alla lettura, il titolo è "Correndo con le forbici in mano(Running with scissor)" di Ryan Murphy (il regista), di
Augusten Burroughs (lo scrittore).

domenica 7 ottobre 2007

"Allegro, ma non troppo"

Recentemente, mi è ri-capitato tra le mani (e sotto gli occhi) un divertente saggio che cerca di elaborare, in modo scientifico e dettagliato, una sorta di teoria (scherzosa, ma non troppo!) generale su di una delle componenti essenziali della vita umana:la stupidità!

Orgogliosa oltre ogni dire del mio ritrovamento, vorrei farvi partecipe della mia immensa gioia, per condividere attimi di pura e semplice ilarità....
E, come lecito in tali casi, che sia "ai posteri l'ardua sentenza".


da "Allegro, ma non troppo" di Carlo M. Cipolla
"Le leggi fondamentali della stupidità umana"
  1. Sempre ed inevitabilmente ognuno di noi sottovaluta il numero di individui stupidi in circolazione
  2. La probabilità che una certa persona sia stupida è indipendente da qualsiasi altra caratteristica della stessa persona
  3. Una persona stupida è una persona che causa un danno ad un'altra persona o gruppo di persone senza nel contempo realizzare alcun vantaggio per sé od addirittura subendo una perdita (LEGGE AUREA)
  4. Le persone non stupide sottovalutano sempre il potenziale nocivo delle persone stupide. In particolare i non stupidi dimenticano costantemente che in qualsiasi momento e luogo, ed in qualunque circostanza, trattare e/o associarsi con individui stupidi si dimostra infallibilmente un costosissimo errore
  5. La persona stupida è il tipo di persona più pericolosa che esista (COROLLARIO: lo stupido è più pericoloso del bandito)

QUINDI???????

sabato 6 ottobre 2007

"If I'd stop lying I'd just disappoint you"

Da quel che mi ricordo, fin da piccola, hanno cercato, invano, di chiudermi dentro un'etichetta, di mettermi addosso una maschera, di farmi assomigliare a qualcuno che non ero io. E li ho sempre lasciati fare. Anche se non ci sono mai riusciti fino in fondo....
Be', potrei cominciare con queste poche frasi e già chiudere i battenti! Non è tra le mie intenzioni (almeno per ora, e almeno coscienti...) annoiarvi con la triste e desolata infanzia che un po' tutti (ok, proprio tutti, no...), in un modo o nella'altro (e forse è più nell'altro?!) abbiamo vissuto. Anche perché, è risaputo (non so da chi, ma ci sta sempre bene!!), fino a quando non diventi adulto, non superi la fase dell'adolescenza tormentata, chi te lo fa fare di non-ripensare all'infanzia triste e desolata che hai vissuto???! Nessuno. Appunto. Quindi, godetevi queste povere pagine di niente fino a quando potete!
Ciriciao a tutti!