mercoledì 27 maggio 2009

La guerra è finita

Parla quella parte di me che ancora crede nelle mezze stagioni, che non parcheggia la macchina in terza fila davanti al vigile, che si ferma e osserva un bimbo che ride, che ci crede sempre fino a che l'evidenza non la risveglia, che non ha fede ma crede, che dimentica per poi ricordare nuovamente, che beve caffè nero, che si indigna, che si risolleva, che un giorno si e uno pure si meraviglia, che spera ancora.
Parla, ma vorrebbe gridare.
Dopo oltre
trent'anni di attacchi terroristici e guerriglia, il 18 Maggio 2009 la guerra a Ceylon si chiude. La guerra è finita, dichiara lo Stato. 70 mila morti, per lo più civili, forse son sembrati abbastanza. Sento la notizia per caso, su radio24 lo stesso giorno. Al TG l'annunciatrice mezzobusto non dice neppure una parola. Sui quotidiani, il giorno seguente, qualche piccolo trafiletto o il nulla. Ieri sera accendo la TV, Ballarò, si parla della vita sessuale del nostro Presidente del Consiglio. La domanda nasce spontanea: come è possibile che negli ultimi mesi si riesca a parlare solo di questo? Storia da romanzetti rosa da quattro soldi, quelli stampati su carta di pessima qualità, copertina ingiallita anche se nuova, errori grammaticali, pagine stampate a metà o mancanti. Si, ok, ve lo concedo, sono fatti avvenuti "dall'altra parte del mondo" (lo dice anche mia nonna), noi ci interessiamo ai nostri. Ma come possono tutte le guerre, i disastri naturali, le contese accadute "altrove" passare in secondo piano rispetto alla vita sexsualis di un singolo uomo? Bisogna aspettare la catastrofe. E forse non basta neppure quella. Ogni singolo giorno, accade qualcosa, a Calcutta come ad Acitrezza, ad Alba come a Capetown, ad Arcore come a Washington, ed io non ne so nulla. Gioiamo e piangiamo, viviamo e moriamo in ogni dove, ma non tutti forse lo sanno. E dato che non posso essere ovunque, aspetto che qualcuno mi racconti le storie degli altri. Ma quel qualcuno spesso si dimentica, o si vuole dimenticare, e sceglie per me cosa io devo conoscere. Mi viene da ridere un po', anche se so che non dovrei.
Che il mondo sia tutto una grande barzelletta?


post scriptum: la fine della guerra a Ceylon mi ha un po' scioccato, non ci speravo più. In questi anni ho pianto per ogni cingalese che ci ha lasciato, di qualunque etnia e religione. Speravo, ahimè, in un po' più di informazione. Sono ancora dubbiosa. Ma la parte di me che oggi ha parlato ci spera ancora.

lunedì 11 maggio 2009

"VIVA LA VIDA"


La vita è bella. Continuare a tergiversare? No, basta, inutile aggirare il punto. Da qualsiasi punto tu lo guardi. Respirare. Continuare a respirare. Cominciare a respirare. Faticoso? A volte. Stupefacente? Spesso. Magico? Sempre.

"Well your faith was strong but you needed proof
You saw her bathing on the roof "