martedì 20 aprile 2010

Let me see


E' passato un po' di tempo da quando mi son fermata a pensare. E a scrivere. Vedo intorno a me cose che fluttuano ma non mi fermo più a guardare. Che poi sta differenza con cui ce la menano dalle elementari tra il "vedere" e i "guardare" mica lo so se l'ho ma capita fino in fondo. Cioè, pensate un po' : io vedo il tipo con gli occhiali tartarugati, il capello inclinato sulla sinistra, il bastone con lo stemma di famiglia in avorio,il vestito color sabbia di almeno due taglie più grandi, il passo basculante di chi bello dritto non ci sa più stare, oppure lo guardo? Per farla breve, resterà qualcosa di lui in me oppure passerà invisibile davanti ai miei occhi. Questo il punto.
Nel frattempo continuo a guardare.

domenica 18 aprile 2010

Lesson Number One


Spesso un pretesto assume la forma di una richiesta, non troppo implicita, di aspettativa, di condivisione, se non di effettiva supplica. Mi chiedo spesso come poter fare per circumnavigare i molti "pretesti" di cui mi circondo.
Hanno chiesto, a più voci, a Raymond Carver "perché scrivere?"
E lui ha risposto:
  • perché tutto il testo è noioso
  • perché è un gesto che amiamo
  • perché potrebbe cambiarci la vita
  • perché non c'è niente di più bello
  • perché è importante
  • perché non riusciamo a smettere
  • perché altrimenti che senso ha?
In questo momento vorrei un pretesto per non dover rispondere.

"It could be wrong
But it should've been right "

giovedì 8 aprile 2010

R.I.P.



"Don't ask us to attend 'cos we're not all there
Oh don't pretend 'cos I don't care
I don't believe illusions 'cos too much is real
So stop you're cheap comment 'cos we know what we feel "