giovedì 27 ottobre 2011

Primum nil nocere


«Tutti sono affamati di morte. La nostra cultura lo è. Io, qui, come vedi, ne parlo continuamente. Ma non la esprimo. Perché nella morte io sono impegnato. Non voglio uscirne, per esprimerla, per vederla o guardarla in trasparenza. Non cerco di formularla. Ogni tanto si realizza qualcosa che mi porta in un altro luogo dal quale posso osservarla. Magari anche di riflesso. Ogni sorta di cose si riflettono in questa introspezione, ma non l'attività essenziale di ciò in cui sono impegnato [ossia l'atto del morire]. Il tempo che mi dò è il qui e ora».
«E' molto importante ciò che semplicemente il giorno ci dà, ogni singola cosa che si realizza durante il giorno. La persona, l'osservazione che ha fatto, l'odore dell'aria in quel momento. E queste cose hanno bisogno di accettazione, di ricognizione, di riconoscimento... Adesso non ho ancora la parola giusta. Ma trovare le parole è magnifico. Trovare la parola giusta è così importante. Le parole sono come cuscini: quando sono disposte nel modo giusto alleviano il dolore».


"Sto morendo ma non potrei essere più impegnato a vivere"


See U, James Hillman.

mercoledì 26 ottobre 2011

the Remains






Inflessibile al tempo che se ne va.
Incoscientemente liberato dall'inquietudine.
Intrappolato silente nell'ordine acclamante.
Come solo tu puoi.
Resta.




giovedì 6 ottobre 2011

domenica 20 febbraio 2011

Desiderio che trovi, Desiderio che hai

Guardo le nuvole in un giorno qualunque
e mi accorgo del tempo che passo a fissare su una tela
i miei desideri assonnati e invecchiati.
Non passano. Restano.
E tu sei li che vorresti trovarne di nuovi,
ma quella dispettosa vita che ogni giorno ti insegue
non ne vuole sapere.
Immobile come non mai,
i tuoi occhi lucidi di sudore
cercano in altri occhi quelle gocce che riempiono il mare.
Ho qualcosa da dirti.
Hai qualcosa da darmi.
Quello che resta.